Chi è un po' sensibile a volere incentivare la propria vita, lo fa. Poi però, e questo è così un po' per tutti, passano i giorni, le settimane, i mesi e “bay-bay” ai cari buoni propositi, che vengono sommersi da ogni genere di attività che ne prende la priorità.
Ci siamo inoltrati nel mese di marzo oramai, nel primo quadriennio dell'anno, perché quindi non sfruttare l'occasione per fermarsi un attimo ad osservare:
come stiamo-come sto?
1) sto bene “continua così e goditela con gioia”
2) sto male “coglila semplicemente come opportunità”
Cosa potresti intraprendere per migliorare questa situazione? A chi potresti rivolgerti?
Auspicare - volere - desiderare qualcosa di meglio, non è negativo. Il disagio, la negatività o la sofferenza sono un'espressione che qualcosa non va, o che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Non perché siamo inadeguati o incapaci, Ma proprio perché in quel modo la vita ci porta ad uscire da una zona comfort per risvegliare delle capacità-qualità-competenze-potenzialità innate per riportarci attraverso l'esperienza in un'altra zona comfort, questa volta però più elevata, più adeguata al nostro nuovo grado di consapevolezza.
Ed è quindi con la nostra consapevolezza, che possiamo pensare a dei nuovi propositi da fissare per il resto dell'anno. E se sentiamo il bisogno di farci aiutare, perché no. Professionisti come me nell'ambito del coaching, del mentoring o della crescita personale, sono pronti ad accompagnarvi passo per passo. Piccoli obiettivi. Raggiungibili concretamente per il proprio benessere e per chi ci sta attorno.
Ci vogliono coraggio e fiducia. Intraprendenza e audacia per muovere il primo passo di un viaggio di mille miglia.
Ma ne vale la pena. Sempre.
Eveline
Commenti